Vi proponiamo la degustazione di tre vini da agricoltura biologica: un bianco, un rosso e un rosato.
Il vino bianco è il Gavi Docg 2006 Pisé dell'azienda La Raia di Novi Ligure (AL).
Il rosso è il Rosso Piceno Superiore Doc 2004 dell'azienda Aurora di Offida (AP), nelle Marche.
Il vino rosato è l'Alcione 2006, un IGT Maremma Toscana dell'azienda Il Duchesco di
Alberese (Grosseto).
Le tre degustazioni sono state realizzate dal gruppo di assaggio del Vino Biologico.
martedì 30 ottobre 2007
Latte, il successo dei distributori automatici
È on line sul sito della Coldiretti un primo elenco dei distributori automatici di latte esistenti in Italia.
Una soluzione semplice e sicura che fa contenti tutti: i consumatori, che risparmiano in media il 40% rispetto al prezzo pagato comunemente in commercio, e gli allevatori, che riescono a recuperare una parte consistente del valore aggiunto del loro latte.
Molti di questi distributori offrono anche latte biologico, anche se l'elenco pubblicato nel sito non sempre specifica questo aspetto fondamentale.
Un esempio per tutti, la ditta Biolà di Roma (www.biola.it), che per prima ha utilizzato un distributore mobile di latte crudo bio, presente in molti mercati rionali e in tanti appuntamenti della Capitale.
Consulta qui l'elenco dei distributori automatici di latte crudo
Una soluzione semplice e sicura che fa contenti tutti: i consumatori, che risparmiano in media il 40% rispetto al prezzo pagato comunemente in commercio, e gli allevatori, che riescono a recuperare una parte consistente del valore aggiunto del loro latte.
Molti di questi distributori offrono anche latte biologico, anche se l'elenco pubblicato nel sito non sempre specifica questo aspetto fondamentale.
Un esempio per tutti, la ditta Biolà di Roma (www.biola.it), che per prima ha utilizzato un distributore mobile di latte crudo bio, presente in molti mercati rionali e in tanti appuntamenti della Capitale.
Biolife 2007: a Bolzano la Fiera del biologico (2-4 novembre 2007)
Si svolge a Bolzano dal 2 al 4 novembre Biolife, la fiera interamente dedicata ai prodotti biologici, giunta alla sua quarta edizione.
A Biolife i visitatori avranno la possibilità di entrare in contatto diretto con produttori e agricoltori, per conoscere da vicino e apprezzare i metodi di coltivazione e la cura posta nella lavorazione dei prodotti. Lo stile di vita biologico sarà messo in primo piano e comunicato ad un pubblico sensibile e aperto verso queste tematiche.
Non a caso, secondo il recentissimo rapporto “Ecosistema urbano 2007”, realizzato da Legambiente e Il Sole 24 Ore, Bolzano è la città più ecosostenibile in Italia. Nel 2006 Biolife ha visto la partecipazione di 168 espositori e oltre cinquemila visitatori.
Da segnalare che da questa edizione la fiera apre le porte alla biocosmesi certificata, creando un'area dedicata in cui le aziende del settore potranno presentarsi non solo al pubblico, ma anche ad operatori di hotel, centri benessere, beauty farm, centri d´estetica ecc.
Per maggiori informazioni visitare il sito www.biolife.bz
A Biolife i visitatori avranno la possibilità di entrare in contatto diretto con produttori e agricoltori, per conoscere da vicino e apprezzare i metodi di coltivazione e la cura posta nella lavorazione dei prodotti. Lo stile di vita biologico sarà messo in primo piano e comunicato ad un pubblico sensibile e aperto verso queste tematiche.
Non a caso, secondo il recentissimo rapporto “Ecosistema urbano 2007”, realizzato da Legambiente e Il Sole 24 Ore, Bolzano è la città più ecosostenibile in Italia. Nel 2006 Biolife ha visto la partecipazione di 168 espositori e oltre cinquemila visitatori.
Da segnalare che da questa edizione la fiera apre le porte alla biocosmesi certificata, creando un'area dedicata in cui le aziende del settore potranno presentarsi non solo al pubblico, ma anche ad operatori di hotel, centri benessere, beauty farm, centri d´estetica ecc.
Per maggiori informazioni visitare il sito www.biolife.bz
Sardegna: un piano di tre anni per l'agricoltura biologica
La giunta regionale della Sardegna ha approvato un programma triennale per lo sviluppo dell'agricoltura biologica che utilizza i 767mila euro del Fondo statale per lo sviluppo dell'agricoltura biologica che spettano alla regione.
Il piano prevede interventi di servizio alle aziende e di informazione dei consumatori che, in sinergia con il Piano di sviluppo rurale 2007-2013, dovrebbero costruire un'identità peculiare del comparto sino alla costituzione della Filiera delle produzioni biologiche.
Il programma di spesa prevede: 1) studi di settore per 20mila euro; 2) assistenza tecnica e divulgazione per 297mila euro; 3) informazione, attività di sensibilizzazione e divulgazione della qualità del prodotto biologico per 450mila euro. Il programma sarà attuato assegnando le risorse finanziarie all'Agenzia Laore che realizzerà gli interventi con il coinvolgimento delle organizzazioni e delle associazioni dei produttori.
Uno specifico gruppo di lavoro si occuperà del monitoraggio dell'attuazione del Programma e dell'individuazione di nuove azioni e sinergie per lo sviluppo del settore.
[fonte Assessorato agricoltura regione Sardegna]
Il piano prevede interventi di servizio alle aziende e di informazione dei consumatori che, in sinergia con il Piano di sviluppo rurale 2007-2013, dovrebbero costruire un'identità peculiare del comparto sino alla costituzione della Filiera delle produzioni biologiche.
Il programma di spesa prevede: 1) studi di settore per 20mila euro; 2) assistenza tecnica e divulgazione per 297mila euro; 3) informazione, attività di sensibilizzazione e divulgazione della qualità del prodotto biologico per 450mila euro. Il programma sarà attuato assegnando le risorse finanziarie all'Agenzia Laore che realizzerà gli interventi con il coinvolgimento delle organizzazioni e delle associazioni dei produttori.
Uno specifico gruppo di lavoro si occuperà del monitoraggio dell'attuazione del Programma e dell'individuazione di nuove azioni e sinergie per lo sviluppo del settore.
[fonte Assessorato agricoltura regione Sardegna]
venerdì 19 ottobre 2007
lunedì 15 ottobre 2007
Il cibo, la vera star della televisione italiana
Non sono i reality show (in netta crisi) né i campioni dello sport. Sono gli alimenti le vere star della televisione italiana. Un terzo della pubblicità televisiva in Italia, infatti, riguarda i prodotti alimentari. È questo il risultato di un monitoraggio fatto dall’Istituto di scienze dell’alimentazione (Isa) del Cnr di Avellino.
L'indagine fa parte del progetto di educazione alimentare nelle scuole “TV: madre o matrigna”. Uno degli obiettivi è quello di studiare se veramente la pubblicità televisiva degli alimenti aumenti il rischio di obesità e soprappeso, come sostengono anche gli esperti dell’Iom (Institute of medicine) degli Stati Uniti, dopo la revisione di 123 studi scientifici sull’argomento.
Tra settembre 2006 e luglio 2007 sono state monitorate 250 ore di programmazione su 8 canali televisivi a diffusione nazionale; un monitoraggio analogo è stato fatto anche negli Stati Uniti.
“Su 6.085 spot il 30% era dedicato alla promozione di alimenti o bevande. Ai primi posti snack dolci (18%), alimenti di tipo “funzionale” con proprietà benefiche per la salute (12%) e bevande alcoliche (12%)” spiega Gianvincenzo Barba del Cnr.
Del biologico, ovviamente, non si hanno notizie. Un'altra conferma, se ce ne fosse bisogno, della concorrenza spietata con cui devono scontrarsi gli alimenti sani e di qualità, come quelli biologici.
Dal confronto con la realtà degli Stati Uniti, emerge che oltre oceano ci sono molti più spot di fast food e catene di ristorazione, mentre nettamente minori sono gli spot sulle bevande alcoliche.
[fonte Almanacco della Scienza Cnr]
L'indagine fa parte del progetto di educazione alimentare nelle scuole “TV: madre o matrigna”. Uno degli obiettivi è quello di studiare se veramente la pubblicità televisiva degli alimenti aumenti il rischio di obesità e soprappeso, come sostengono anche gli esperti dell’Iom (Institute of medicine) degli Stati Uniti, dopo la revisione di 123 studi scientifici sull’argomento.
Tra settembre 2006 e luglio 2007 sono state monitorate 250 ore di programmazione su 8 canali televisivi a diffusione nazionale; un monitoraggio analogo è stato fatto anche negli Stati Uniti.
“Su 6.085 spot il 30% era dedicato alla promozione di alimenti o bevande. Ai primi posti snack dolci (18%), alimenti di tipo “funzionale” con proprietà benefiche per la salute (12%) e bevande alcoliche (12%)” spiega Gianvincenzo Barba del Cnr.
Del biologico, ovviamente, non si hanno notizie. Un'altra conferma, se ce ne fosse bisogno, della concorrenza spietata con cui devono scontrarsi gli alimenti sani e di qualità, come quelli biologici.
Dal confronto con la realtà degli Stati Uniti, emerge che oltre oceano ci sono molti più spot di fast food e catene di ristorazione, mentre nettamente minori sono gli spot sulle bevande alcoliche.
[fonte Almanacco della Scienza Cnr]
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