Non sono i reality show (in netta crisi) né i campioni dello sport. Sono gli alimenti le vere star della televisione italiana. Un terzo della pubblicità televisiva in Italia, infatti, riguarda i prodotti alimentari. È questo il risultato di un monitoraggio fatto dall’Istituto di scienze dell’alimentazione (Isa) del Cnr di Avellino.
L'indagine fa parte del progetto di educazione alimentare nelle scuole “TV: madre o matrigna”. Uno degli obiettivi è quello di studiare se veramente la pubblicità televisiva degli alimenti aumenti il rischio di obesità e soprappeso, come sostengono anche gli esperti dell’Iom (Institute of medicine) degli Stati Uniti, dopo la revisione di 123 studi scientifici sull’argomento.
Tra settembre 2006 e luglio 2007 sono state monitorate 250 ore di programmazione su 8 canali televisivi a diffusione nazionale; un monitoraggio analogo è stato fatto anche negli Stati Uniti.
“Su 6.085 spot il 30% era dedicato alla promozione di alimenti o bevande. Ai primi posti snack dolci (18%), alimenti di tipo “funzionale” con proprietà benefiche per la salute (12%) e bevande alcoliche (12%)” spiega Gianvincenzo Barba del Cnr.
Del biologico, ovviamente, non si hanno notizie. Un'altra conferma, se ce ne fosse bisogno, della concorrenza spietata con cui devono scontrarsi gli alimenti sani e di qualità, come quelli biologici.
Dal confronto con la realtà degli Stati Uniti, emerge che oltre oceano ci sono molti più spot di fast food e catene di ristorazione, mentre nettamente minori sono gli spot sulle bevande alcoliche.
[fonte Almanacco della Scienza Cnr]
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