giovedì 29 maggio 2008

Le sciocchezze sui prodotti biologici

Quando uno vuole dire delle sciocchezze, allora è meglio spararle grosse. Decenni di inutili tribune televisive e di “soloni” da quattro soldi sulla carta stampata ce l'hanno insegnato.

Ora mi imbatto in una patetica invettiva contro i cibi biologici e le altre “frodi moderne” (qui, se proprio ne avete voglia, potete leggere il testo completo), così definite non dall'autore dell'articolo ma da un suo fantomatico “amico” (utile forse a dirottare eventuali denunce e richieste di risarcimento danni?).

Quali sarebbero le frodi moderne? I cibi biologici, ovviamente, e poi i prodotti omeopatici e i pannelli fotovoltaici: quelli, per intenderci, con cui gli idioti svedesi coprono una quota percentuale del loro fabbisogno energetico molto superiore alla nostra, anche se poi d'estate vengono qui a prendere il sole.

Vediamo alcune delle perle di questo articolo pubblicato su “Il Giornale”.

Il titolo è già tutto un programma, anche se come noto i titoli nei giornali li fanno persone diverse dall'autore.
“I cibi biologici? Sono un pericolo”: così, netto, senza dubbi e condizionali, gli stessi dubbi che non si hanno quando si lodano i “termovalorizzatori”, cioè gli inceneritori, visto che per l'Unione Europea la parola “termovalorizzatore” non ha ragione di esistere mentre solo in Italia si usa questo tragico eufemismo.

Se fossi un produttore di cibi biologici, un agricoltore che si spacca la schiena per coltivare le carote bio, un negoziante che ha scelto di avere solo prodotti bio, mi incxxxxrei davvero molto. Io sono solo un consumatore di cibi bio e mi incxxzo lo stesso perché non si possono leggere tante sciocchezze e menzogne.

Vediamo in concreto.

L'amministrazione della mia città, Modena, è modernissima e all'avanguardia. In nome di un comportamento autodefinito “virtuoso” (...) sta sperperando ingenti somme di denaro pubblico nelle moderne (nell'accezione data dal mio amico) frodi. Tra cui mi piace citare i pannelli fotovoltaici, la raccolta dei rifiuti porta-a-porta e la distribuzione di cibi biologici ai bambini delle scuole comunali. La questione dei cibi biologici è particolarmente pressante perché essi sono addirittura potenzialmente dannosi e andrebbero vietati, soprattutto ai bambini.
La ragione è semplice. L'agricoltura biologica, per definizione, non fa uso di fertilizzanti, fitofarmaci e pesticidi di sintesi. Senonché, il concime animale è quello più ricco di dannosi batteri;

A parte il fatto che in agricoltura biologica esistono tanti altri concimi non animali, come il compost vegetale o il sovescio, è sicuramente vero che il concime animale, cioè il letame, è fatto con la cacca delle vacche, delle pecore, dei polli. E allora? Avete mai visto una pera biologica con la cacca appiccicata sopra? Forse l'autore non sa che il letame viene aggiunto al terreno e non viene applicato con degli impacchi su pesche e meloni. E ancora: qualcuno ha forse mai detto che le normali norme igieniche, che consigliano di lavare bene frutta e verdura, non sono valide anche per i prodotti bio?

e senza fitofarmaci e pesticidi appropriati, oltre al danno economico della riduzione del raccolto,

La riduzione del raccolto è un dato tutto da dimostrare: l'agricoltura convenzionale o chimica riesce a mantenere certi livelli produttivi solo spingendo le coltivazioni con dosi massicce di concimi chimici, diserbanti e pesticidi. In molti ambienti e per molte colture, la produzione biologica a regime (cioè dopo alcuni anni necessari per ripulire i terreni e abituare le piante e gli animali a un regime diverso) è comparabile e, in alcuni casi, addirittura superiore a quella convenzionale. Il tutto senza inquinare, consumando meno energia, offrendo cibi migliori al gusto e per la salute.
Quali siano, poi, i pesticidi
appropriati, è difficile a dirsi. Per saperne di più sui pesticidi, qui trovate l'ultimo rapporto Pesticidi nel piatto 2008 di Legambiente; qui invece trovate notizie sul rapporto tra pesticidi e Parkinson (fonte Cnr), problemi sessuali e danni al cervello.

si ha quello sanitario dovuto al fatto che ogni vegetale si fabbrica da sé le proprie difese naturali, che consistono di sostanze spesso tossiche a chi intenderebbe di quel vegetale cibarsi (basti pensare alle mandorle, che per difendersi dai roditori producono cianuri). Il vegetale biologico, poi, non protetto dall'uomo, produce maggiori quantità di naturali tossine, che sono difese per esso e tossiche per noi.

Un consiglio giusto, finalmente: cari ragazzi, non mangiate le mandorle amare! Il resto è un disastro. Peccato che il nostro autore non sappia che proprio molte di queste sostanze prodotte dalle piante per difendersi sono quelle che noi ricerchiamo per la nostra salute, come le fitoalessine o il resveratrolo. L'illustre autore dovrebbe uscire da questa visione medievale per cui la pianta non protetta dall'uomo con quintali di veleni chimici si ribella al padrone producendo tossine killer per protesta. Quello che i ricercatori stanno scoprendo è esattamente il contrario: i cibi biologici sono superiori sul piano nutritivo e fanno meglio alla salute.
Se volete saperne di più, qui trovate tante notizie su ricerche dedicate alla qualità dei cibi biologici.

È stato accertato che, rispetto a chi usa cibo tradizionale, chi si nutre di cibo biologico è più esposto agli attacchi non solo del batterio della Salmonella, ma anche, fino a 8 volte più esposto, di un pericoloso ceppo del batterio Escheria coli.

È stato accertato? Da chi? Dalla Pizza & fichi University? O dall'Alleanza internazionale per i pesticidi? A parte che il batterio si chiama Escherichia coli e (e non Escheria, ma potrebbe essere un errore di stampa), mi risulta che le centinaia di persone che negli Stati Uniti sono ogni anno intossicate dall'Escherichia coli presente negli hamburger non mangiano certo carne biologica.

Ciò che gli amministratori dei Comuni che, come quello di Modena, hanno deliberato di nutrire i bambini con cibo biologico si rifiutano di comprendere è che la selezione che deve operare l'uomo sulle piante che servono per il proprio nutrimento, deve necessariamente procedere in direzione opposta alla selezione naturale.

Un concetto a dir poco contorto e oscuro: che c'entra con il biologico? Ma soprattutto, ma che vuol dire che l'uomo deve procedere in direzione opposta alla selezione naturale? Facciamo un esempio. Se in una certa zona si è selezionata una varietà di melo naturalmente resistente alla ticchiolatura (la principale avversità del melo), posso sfruttare a mio vantaggio la selezione per ridurre o evitare i trattamenti contro la ticchiolatura. Cioè l'esatto opposto di quanto affermato.

Ma - direte voi - come facevano gli antichi? La risposta è semplice: morivano giovani. Affinché siano “naturale” l'agricoltura e “solare” l'energia del mondo, 6 miliardi dei suoi abitanti devono morire. Tale Maurizio Pallante, laureato in lettere e ciò non di meno consulente per l'energia del passato governo, chiama, questa, decrescita felice. Immagino che la felicità sia nel riuscire a non essere tra quei 6 miliardi.

Bene, andatelo a spiegare alla Fao, che è convinta che l'agricoltura biologica possa essere un'alternativa valida contro la fame nel mondo (anche se poi si è rimangiata, almeno in parte, le sue stesse posizioni). Andatelo a spiegare alle centinaia di migliaia di contadini dei paesi in via di sviluppo, dall'India al Messico, che hanno deciso di passare al biologico per poter vivere dignitosamente senza morire intossicati dai pesticidi. Nel mondo, purtroppo, tante persone muoiono ancora giovani per fame e denutrizione: ma il problema è quello della distribuzione delle risorse, prima fra tutti il cibo, non tanto quello della produzione. Se poi tutto questo (l'energia solare, l'agricoltura biologica, la raccolta differenziata "porta a porta", la medicina omeopatica ecc.) si chiama “decrescita felice”, allora ben venga la decrescita felice.



P.S. oltre agli svedesi, anche i tedeschi sono idioti. Loro la differenziata porta a porta la fanno da anni con ottimi risultati. Non solo: la famosa monnezza inviata da Napoli, anzichè bruciarla (producendo inevitabilemente diossina e altre sostanze cancerogene, come testimoniato anche da La Repubblica), l'hanno differenziata, recuperando soldi sulle materie prime secondarie, come carta e metallo.
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