venerdì 18 gennaio 2008

Caro prezzi: gli italiani a tavola risparmiano, ma non rinunciano ai prodotti biologici

Con l'aumento dei prezzi il 75 per cento delle famiglie italiane ha cambiato le sue abitudini alimentari: più carne di pollo e frittate, meno pane e vino.

Se la spesa è stata nel complesso più povera, per i prodotti biologici c'è stata una controtendenza, segno della fiducia consolidata dei consumatori. Nel 2007 il 79% degli italiani ha mangiato prodotti biologici, con un aumento record del 9%.

È quanto emerge dall'Indagine 2007 Coldiretti-Swg sulle opinioni di italiani ed europei sull'alimentazione. Oltre la metà dei consumatori italiani ha cambiato il tipo di prodotti acquistati, mentre è aumentata l'attenzione nella lettura dell'etichetta e per la provenienza dei cibi, a favore di quelli locali.

Gli ultimi dati Istat assegnano proprio all'alimentare e alle bevande il record dell'inflazione, con un aumento del 4,1% a dicembre, con un valore record per pane (+ 12,6%), pasta (+ 8,6%), il latte (+7,7%), frutta (+ 4,8 per cento) e carne (+ 3,5). Nel 2007 in Italia la spesa alimentare complessiva è rimasta invariata (+ 0,1%) ma gli italiani hanno portato a casa meno cibo per effetto dell'aumento dei prezzi (-1,3 per cento); in aumento pollo, uova e acqua mentre calano pane, pasta e vino.

Il caro prezzi del 2007 non ha però fatto diminuire l'attenzione nei confronti della qualità. Gli italiani sono risultati tra i più sensibili in Europa per le caratteristiche del cibo messo nel carrello: il 97% ha acquistato prodotti locali, l'84% prodotti a denominazione di origine controllata (Dop/Doc), il 79% prodotti biologici e il 66% alimenti garantiti per l'assenza di Ogm.

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